Il progressivo invecchiamento della popolazione e la disponibilità di un numero sempre maggiore di farmaci in grado di controllare e stabilizzare patologie croniche come il diabete, lo scompenso cardiaco, diverse malattie reumatologiche e neurologiche o di ridurne in maniera significativa la mortalità ha portato ad un incremento dell'uso di farmaci soprattutto nelle persone anziane.
In Italia recenti studi hanno documentato che oltre il 95% delle persone con più di 65 anni assume almeno un farmaco e più del 30% sono trattati con 5 o più farmaci, con un conseguente aumento del rischio di interazioni, di reazioni avverse a farmaci, oltre che una riduzione della compliance. Pertanto, nella popolazione anziana è indispensabile limitare il ricorso a regimi terapeutici complessi, ricorrendo solo a farmaci di provata efficacia, evitando quelli inappropriati e quelli i cui rischi superano i potenziali benefici.
Nella pratica però, l'uso di farmaci di "dubbia utilità/appropriatezza" è piuttosto comune, con un range che varia dal 14% al 40%. L'età avanzata, la polipatologia e altri indicatori di fragilità sono i principali determinanti del loro impiego, indicando come nei pazienti clinicamente più complessi e fragili sia difficile ottimizzare i regimi farmacologici. La disponibilità di strumenti in grado di fornire al medico, al farmacista e ai diversi operatori sanitari informazioni sulle indicazioni registrate, sulle corrette modalità d'uso dei farmaci, sui potenziali rischi di interazioni tra farmaci e il corretto approccio per gestire le situazioni più critiche rappresentano una opportunità oltre che formativa, per un controllo e un monitoraggio della pratica clinica.
Se a ciò si aggiungono anche le conoscenze dei criteri di base per la valutazione critica dei lavori scientifici e per una loro corretta interpretazione e trasferimento nella pratica quotidiana, si possono ottenere risultati anche per quanto concerne il miglioramento della pratica prescrittiva, del controllo e della segnalazione degli eventi avversi farmaco-correlati. La diretta ricaduta di questo processo di razionalizzazione delle prescrizioni è un contenimento dei costi e di conseguenza la mobilizzazione di risorse economiche che possono essere impiegate per coprire le aree terapeutiche di maggior costo o l'accesso ai nuovi farmaci biotecnologici di cui sia stata documentata l'efficacia.
Un primo passo indispensabile in questa direzione può essere rappresentato dalla disponibilità e dalla condivisione da parte di tutti gli operatori sanitari di un Prontuario Terapeutico che metta a disposizione al momento della prescrizione di un farmaco tutte le informazioni essenziali per una scelta razionale e coerente con le indicazioni registrate e con le evidenze scientifiche disponibili.
Il corso ha una durata complessiva di 4,30 ore e prevede parti teoriche di lezione frontale tenute dal docente, a cui fanno seguito per i diversi argomenti trattati esercitazioni pratiche e simulazioni d'uso degli strumenti presentati a partire da casi clinici esemplificativi.
Per la realizzazione delle parti teoriche si utilizzeranno diapositive in power-point, mentre per le esercitazioni pratiche e la risoluzione di casi clinici si farà ricorso a sistemi interattivi e/o a presentazioni a video.
Il corso è strutturato in tre fasi:
Il corso è strutturato per 30 - 50 partecipanti tra medici (Di MG o specialisti), farmacisti (Ospedalieri e o Territoriali) e operatori sanitari.
Il corso è già stato realizzato nelle seguenti ASL e strutture Ospedaliere: